Buongiorno e ben risvegliati!
Conosco persone che amano viaggiare e continuare a scoprire nuove mete, mitigando talvolta una sorta di inquietudine esistenziale, continuando a darsi nuove mete da raggiungere.
Nel mio percorso, la pratica yogica mi ha aiutato a scoprire un modo di viaggiare rimanendo nel presente, nel "qui e ora".
Lo yoga è un viaggio, oltre se stessi e dentro se stessi, un viaggio oltre i propri limiti ed è analogo al viaggio anche perché più che la meta, conta il durante, la pratica, il percorso.
Non c’è un modo giusto o sbagliato di praticare un’asana: c’è il modo in cui noi ci sentiamo a nostro agio, il modo in cui riusciamo a respirare e a stare nel nostro corpo.
Ci sono posizioni che all’inizio ti sembrano impossibili e poi invece, piano piano, con la pratica costante, cominci a sentire più tue, a padroneggiarle o quasi.
Però lo yoga insegna anche a non sentirsi mai troppo sicuri di essere “arrivati”, perché non si arriva mai: come in un viaggio, ciò che è importante è più il percorso della meta.
Un’altra cosa bella è che si puo’ dedicare allo yoga il tempo che si vuole, o che si ha a disposizione: un’ora e un quarto in un centro yoga, ma anche dieci o cinque minuti a casa o al parco tra un impegno e l’altro. L’importante è fare ciò che ci chiede il nostro corpo, assecondarlo, forzarlo il giusto ma senza stressarlo.
Buon viaggio!
Foto:Sankalpa Semefiore
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